5th day
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Dopo aver attraversato Baltimore (non proprio una citta' tranquilla) ci dirigiamo con convinzione verso Washington DC.
Durante il viaggio arrivano i primi veri tentativi di venir arrestati: andiamo a far benzina, Sebastian in un momento di insana distrazione, va ad urtare un ingnaro americano che stava facendo benzina. Subito si scuso', ma cio' non fu sufficiente, la pazzia prese il signore: "What are you doing, you fucking asshole?!?", ma soprattutto il suo compagno di viaggio dalla macchina: "Go away, or I call the 911!!". I nostri non se lo fecero ripetere.. via!
Raggiungiamo infine Washington. Un clima tropicale ci coglie: caldissimo e umidissimo. Partiamo a fatica, ma suvvia e' l'unico giorno che passeremo qui. Iniziamo dunque con un giro attorno al Campidoglio con le foto di rito, un saluto a Gesu' e chiedendoci come abbiano fatto a ricostruirlo cosi' in fretta dopo gli svariti attacchi alieni che ha subito negli ultimi anni (e.g., Indipendence day, Mars attack, ecc.). Ci spostiamo poi nella biblioteca nazionale, la piu' grande d'America dove e' anche contenuta una coppia originale della Bibbia di Gutenberg. Dentro la biblioteca troviamo leggera aria condizionata attorno ai 16 °C (60.8 °F). Ottimo passare dalla foresta del Borneo a Capo Horn in meno di 10 secondi. Veramente ottimo.
Andiamo poi a visitare la Corte Suprema, dove decidiamo di prendere un caffe' e di mangiare qualche pistacchio gentilmente offertoci da Marco. Commettiamo pero' l'errore di attardarci accanto alla cassa per decidere dove sederci a mangiare. Immediato l'intervento di una guardia leggermente nervosa: "YOU CAN'T STAY HERE! THERE ARE MONEY INSIDE.. GO AWAY!" [e due... ce la faremo prima o poi ad essere arrestati].
Finiamo il giro della zona centrale, passando dall monumento a Washington, chiaccherando un po' con il buon Abram e andando a citofonare a casa Obama [che purtroppo non c'era].
Andiamo a vedere il Pentagono e il cimitero di Arlington (facendo anche un pezzo di strada in contromano, perche' con Ema alla guida non ci si fa' mancare nulla..), per poi recarci all'obbietivo principe della serata: Hooters. La nostra cameriera era notevole, ma probabilmente notando i nostri imbarazzi con la lingua non ci ha dato troppo ascolto.. Un solo giro di birra per noi. Abbandoniamo dunque la capitale sotto le note a palla di Smoke on the water, con accompagnamento di kazoo e braccio fuori dal finestrino. Citando Andrea: "Oh, si'! Lascia Washington come il re dei maranza!".
Washington voto 5.5
Washington voto 5.5
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