mercoledì 1 settembre 2010

13 Agosto 2010 - Parchi & notti all'aperto [Torrey->Arches National Park->Natural Bridges Park->Muley Point overlook->Valley of Gods->Mexican Hat]

15th day


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Come ormai d'uso, sveglia notturna che la giornata e' fitta di impegni. Partiamo verso Arches National Park, il primo parco della giornata. Si tratta di un insieme di archi naturali che scavati nella roccia rossa in continua formazione. Alcuni sono talmente sottili che sembrano essere sul punto di cadere da un momento all'altro [la guida ci conferma questa impressione, pochi anni fa, da uno degli archi piu' sottili, e' caduto un enorme pezzo di pietra rossa].


Il programma della giornata ci impone pero' tappe forzate, quindi via.. altro parco: Natural Bridges. Archi e Ponti sono molto simili, diciamo quasi la stessa cosa. Citando wikipedia: The choice between bridge and arch is somewhat arbitrary. The Natural Arch and Bridge Society identifies a bridge as a subtype of arch that is primarily water-formed. By contrast, the Dictionary of Geological Terms defines a natural bridge as a "natural arch that spans a valley of erosion".

Il Natural Bridges e' un parco molto meno battuto dai turisti del precedente. Siamo praticamente da soli a goderci lo spettacolo dei tre ponti nauturali. A guardarli si capisce come mai i nativi li considerassero luoghi sacri. Pero' non c'e' troppo tempo da perdere, ci attende la deviazione panormica della Muley Point Overlook. Dopo un breve tratto di sterrato ci troviamo sul ciglio di un altopiano. Da li' lo sguardo puo' spaziare su un panorama incredibile.
Si vede tutto. Strane formazioni rocciose rosse, una serie di piccole valli, sullo sfondo lo Monument Valley.. tutto! Veramente incredibile come posto. Passiamo una buona ora seduti sul ciglio del dirupo a guardare giu', rapiti dalla magia della natura e da una mucca morta che trovia per lungo la strada.

Ultima ma non ultima tappa della giornata la deviazione panoramica della Valley of Gods. Trattasi di percorso sterrato di 27 km che costeggia tutte le montagne della zona. Quale miglior ora per fare questo tour se non il tramonto, quando i rossi si accendono ancor di piu'? Certo, la nostra auto si trova piu' a suo agio nelle lunghe e dritte autostrade americane, che negli sterrati pesanti e tortuosi. Ma dimostrando uno spiccato senso di adattamento e delle doti da fuoristrada nascoste riusciamo a districarci. E gli occhi ringraziano, anche qui', tutto e' meraviglioso.


Dopo questa intensa giornata naturalistica ci accingiamo a cercare un posto dove riposare i nostri stanchi corpi. La scelta puo' cadere su due citta' [oddio citta'..]: Bluff, si' il nome e' proprio quello, o Mexican Hat, si' il nome e' proprio quello. Ma entrambe si rivelano inospitali. Tutti i motel sono pieni. Nessun letto per noi, ci aspetta una lunga nottata in macchina. Prima di andare a dormire pero' Andre, Cami e il buon Ema, seguendo il profumo di carne alla griglia che si aggirava per il paese, decidono di dedicarsi alle bistecche.
Nell'unico ristorante della zona c'e' un vecchio cow-boy che sta grigliando il mondo. Utilizza una specie di amaca di metallo che fa dondolare su cui cuoce la carne che fa dondolare su delle braci accese. Deve fare questo movimento ormai da millenni visto che anche quando cammina continua a dondolare avanti e indietro come se spingesse la griglia. In ogni caso il trucco funziona perche' e' stata una delle migliori bistecche che abbia mai mangiato.

Pronti per la notte. Estraiamo in che posizione dobbiamo dormire in macchina e, naturalmente, salta fuori che i tre piu' grossi staranno vicini vicini a condividersi i sedili dietro. Dopo essere stati un po' all'aperto a far passare il tempo, decidiamo che e' ora di dormire. Dopo poco l'aria e' calda e irrespirabile [sembrava di essere nel gioco delle pallette di Mac Donald:odore di plastica sudata] e in piu' fa caldissimo e si sta veramente scomodi. All'inizio la prendiamo sul ridere.. ma poi si deve pur dormire un po'. Decido dunque di mettermi a dormire su uno dei tavoli che c'erano vicino alla macchina. Fa freddo, daltronde siamo nel deserto e sono in pantaloncini, ma riesco a dormire un oretta quando vengo svegliato da un rumore di passi pesantissimi, BONF BONF BONF BONF... apro gli occhi e vedo un enorme massa di ciccia, ma di quella tesa, muscolosi e grasso insieme, con baffoni e bandana di pelle che sta camminando di fianco al tavolo.. Figa ora mi mangia! invece non si e' neanche accorto di me ed e' passato senza dire nulla.. Provo a riaddormentarmi ma vedo un indiano (di quelli proprio tipici, capelli neri lunghi, coda, scuro di carnagione..) che cammina avanti e indietro, avanti e indietro, avanti e indietro.. io lo guardo, lui si ferma, mi guarda.. e ritorna a camminare avanti e indietro, avanti e indietro.. Decido che e' ora di tornare in macchina. Alla fine un po' si riesca a dormire senza gente strana che ti cammina accanto.

La mattina colazione all'autogrill.. e chi c'e'?! L'indiano! [che poi era una femmina vista da vicino..] che stava pulendo i cessi. Mi vede e ad alta voce esclama, SHIT! e se ne va..

Beh alla fine mi son preso un fottuto raffreddore.. nel deserto!

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