sabato 21 agosto 2010

9 agosto 2010 - Kansas Jazz [St. Louis->Kansas City MO->Lawrence]

11th day


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Per inziare, ci sono due Kansas city, una vicino all'altra, ma una in Missuri, l'altra in Kansas. Quella in cui ci recheremo, quella famosa per intenderci, naturalmente e' quella nel Missuri.

La prima cosa che si nota, appena entrati in citta', e' il caldo umido e fottuto. Si fa' fatica ad andare in giro. La citta' che dovrebbe essere famosa per le sue fontane e' completamente deserta, per la strada non si incontra nessuno, ma proprio nessuno. Decidiamo che come prima tappa andremo al grande parco nella zona centrale a cercare un po' di refrigerio. Illusi, Mentre Sebastian e Marco si arrendono spiaggandosi a dormire, gli scultorei Andrea ed Ema proseguono nel giro del parco che si rivela essere un enorme prato senza anima viva in giro. Se non fosse per le macchine che girano, la citta' sembrerebbe abbandonata,

Ci spostiamo nella zona del mercato, che i cartelli e la guida indicano aperto 365 giorni l'anno, compreso natale.. chiuso [FAIL]. Il fantasma della giornata precedente ci si prospetta davanti. Con un pizzico di tensione ci spostiamo verso il ristorante descritto dalla nostra guida come "il miglior ristorante di carne del mondo", mah, fidiamoci. Prima pero' passiamo a ritirare in una banca drive-in, nel senso che si puo' prelevare solo in macchina, senza scendere. Andrea prova a prelevare 26,000 [ventiseimila] dollari.. pernacchia dal bancomat e si vede costretto a ripiegare sulla semplice cifra di 260 dollari, che vuoi che siano un paio di zeri in piu'.

Il "miglior ristorante di carne del mondo" ci accoglie, ambiente tipico americano, quello dei film anni '80 per intenderci, e bibitoni di dimensioni improponibili. Ci servono un enorme piatto di carne di varia natura [pollo, maiale, vitello, ecc.] tagliata a fette sottili condita con la salsa kansas [una specie di ketchup]. Non proprio quello che ci aspettavamo ma non male dai. Quello che stupisce e' come sono preparati i panini: foglio di carta con su carne, verdure, patatine, salse, pane, tutto uno accanto all'altro e poi arotolato. Non e' un panino e' un rotolo di carta trasudante grasso, proteine e carboidrati tutti mischiati a caso. Come si fara' a mangiare non e' dato saperlo, ma appena fuori dal ristorante troviamo a terra un cartoccio praticamente ancora intonso, evidentemente non e' cosi' semplice.

Per il dopocena cerchiamo a Kansas City quello che St. Louis non e' riuscita a darci, il Jazz! Andiamo in un locale lungo una via nella zona periferica rinomata per la musica. Si puo' dire solo una cosa: FENOMENALE! Puo' suonare chi vuole, anche improvvisando, basta segnare su un foglio il proprio nome e che strumento si preferisce e via.. Jazz! Il livello e' altissimo e anche il proprietario/cameriere/cantante del locale sale sul palco a cantare un paio di canzoni. Giovani rampanti [anche di 16 anni!] e vecchi saggi si alternano senza sosta per quasi tre ore. Bellissimo! [Carmen, so che mi stai invidiando!].


Carichi per la serata ci mettiamo in macchina, puntando dritti al Colorado. Lungo la strada ci fermiamo un attimo a guardare le stelle dal nulla della campagna del Kansas. Si vedono tutte, anche quelle che non ci dovrebbero essere. Dopo questa breve sosta romantica ci fermiamo in un motel a Lawrence. I nostri vestiti richiedono un giro di lavatrice.
Io e Andrea rimaniamo dunque svegli aspettando che lavatrice e ascuigatrice finiscano il loro sporco lavoro. Alle 3.30 am sembra che sia tutto a posto, apriamo l'asciugatrice e... era ancora tutto bagnato! C'era troppa roba dentro.. Maledizione!
Togliamo un po' di roba che mettiamo ad "asciugare" in camera e facciamo partire un altro giro. Tanto la sveglia non e' tra 4 ore..

Kansas city voto 5.5 per la citta', 9 per il jazz.

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